Qualitas Informatica: come si affronta il lock down accelerando il passo sullo smart working

E’ la Dott.ssa Marcella Pizzolato, Responsabile dell’Area Progetti di Qualitas Informatica a raccontare come la funzione di delivery IT di una società che sviluppa e implementa software applicativo abbia affrontato il periodo di lock down…

 

 

“La funzione di delivery di una società IT che sviluppa e implementa software applicativo è strutturata in progetti complessi che comprendono le attività di analisi, installazione, configurazioni e formazione.

Alcune di queste attività si devono svolgere presso il cliente per garantire una reale efficacia, altre invece (installazione, configurazione, formazione…) possono essere svolte da remoto.”

Questo è l’incipit che solo 2 mesi fa avevo scritto per un articolo di linkedin.

Oggi queste parole non sono più attuali.

In due mesi è cambiato completamente il mondo e quindi anche il modo di lavorare.

Il nostro progetto di smart working inizialmente previsto per 1 giorno a settimana si è trasformato in un lavoro da remoto full time.

Le conseguenze personali e aziendali negative di questa situazione sono state moltissime e visibili agli occhi di tutti ma vorrei soffermarmi sulle cose che mi hanno colpito positivamente all’interno di Qualitas Informatica:

  • Attività che ritenevamo impossibili (tipo effettuare una analisi da remoto) si sono rivelate non solo fattibili ma fattibili con successo. Questo è stato uno shock. Dei tabù sono stati rotti, e oggi stiamo lavorando per farlo comprendere a tutti quei clienti che ancora oggi non ci credono

 

  • Le relazioni sono ancora solide. Il senso di squadra persiste, la fiducia nell’azienda pure

 

  • Non potendo “controllare” con tutti/sempre si è automaticamente (anche se un pochino artigianalmente) passati ad un modello di lavoro per obiettivi (una delle basi reali dello smart working)

 

  • Abbiamo effettuato un questionario all’interno della nostra azienda e il risultato ha evidenziato quanto i collaboratori intravedano in questo cambiamento epocale anche un’occasione per cambiare profondamente stili di vita e metodo di lavoro (una volta eliminati problemi contingenti quali ad esempio la mancanza della scuola)

 

Tutto questo deve mettere in discussione il modello precedente

Stiamo quindi lavorando per costruire un modello nuovo che coniughi presenza fisica, relazione, attività da remoto e il numero massimo possibile di attività in smart working.

Ribadisco come lo smart working non sia il lavoro da remoto.

Il Chartered Institute of Personnel and Development lo definisce così:

“Lo Smart Working è un approccio all’organizzazione del lavoro finalizzato a guidare una migliore efficacia ed efficienza nel raggiungimento degli obiettivi attraverso la combinazione di flessibilità, autonomia e collaborazione, puntando sull’ottimizzazione degli strumenti e delle tecnologie e garantendo ambienti di lavoro funzionali ai lavoratori.”

Nel progetto le attività con modalità smart working saranno organizzate per obiettivi, durante un orario flessibile, da un luogo a loro scelta e con adeguati strumenti di collaborazione.

Cerchiamo di riassumere le implicazioni che ognuna di queste “semplici” cose comporta.

Attività organizzate per obiettivi significa:

  • Effettuare solamente le attività a valore aggiunto. In questo modo si pianificano solo attività concordate con il cliente e con il capo progetto rispondendo quindi in modo puntuale alle esigenze del cliente ed evitando deviazioni spesso inutili e che possono portare ritardi nelle tempistiche di realizzazione
  • Responsabilizzare il collaboratore nel raggiungimento degli stessi. La giornata lavorativa di uno smart worker si conclude con il raggiungimento degli obiettivi
  • Ricerca costante del miglioramento dell’efficienza.

 

Orario flessibile:

  • Possibilità di gestire esigenze private senza compromettere la giornata lavorativa
  • Assecondare le nostre inclinazioni naturali (il mondo si divide in chi ama alzarsi presto e chi ama andare a letto tardi)

 

Luogo di lavoro a scelta:

  • Aumento della concentrazione e quindi dell’efficienza e dell’efficacia delle attività
  • Diminuzione delle ore di viaggio (un giorno a settimana è il 20% dell’attività lavorativa)
  • Maggior tempo dello smart worker da dedicare ad interessi privati (famiglia, sport ecc..)
  • Minor inquinamento e minori costi di carburante (siano essi a carico del collaboratore o dell’azienda)

Strumenti di collaborazione

  • Utilizzo di strumenti che aumentino in generale la condivisione delle informazioni (come il nostro modulo NET@PRO Dobeya utlizzato sia per la gestione dei progetti con i clienti sia per la gestione delle attività)
  • Utilizzo di strumenti di collaborazione che rendano più efficaci le comunicazioni (come Office 365)

 

Questo progetto è molto ambizioso, siamo ansiosi di iniziare e vedere con i nostri occhi se le aspettative che abbiamo saranno soddisfatte.

 

Scritto da Marcella Pizzolato

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