Perchè la fabbrica può e deve diventare SMART

E’ il Dott. Antonio Garisto, Account Manager di Qualitas Informatica a raccontarci come la tecnologia ha saputo rivoluzionare il nostro stile di vita nella sua totalità. La tecnologia invade e condiziona le nostre vite e sempre di più non ne possiamo fare a meno. Ma allora perché in alcune fabbriche sembra che la vita si sia fermata fuori dai cancelli di ingresso?

Nonostante gli incentivi di Industria 4.0 ed il diffondersi delle tecnologie, in molte aziende si è rimasti alla carta e alla penna per fare l’avanzamento di produzione, per programmare la produzione e verificare la disponibilità di materie prime in magazzino. Ed è così che, all’aumentare della complessità ci si focalizza sul contingentare le attività anziché trovare nuovi orizzonti per competere.

Tempo di lettura: 7 minuti

 

 

 

 

 

Una giornata SMART

Ogni tanto, con un amico di infanzia che fa il responsabile di produzione in una azienda metalmeccanica, e previo consenso delle rispettive mogli, facciamo un giro a Venezia a piedi. Abito vicino ad una minuscola stazione ferroviaria (Vigonza-Pianiga) dove posso comodamente prendere un treno ed e in pochi minuti essere in Stazione Centrale a Venezia. L’ultima volta, avendo deciso solo la sera prima, non avevamo fatto i biglietti, ma arrivati in stazione è stato possibile comprarli alla biglietteria self-service presente sul binario pagandoli semplicemente avvicinando il mio smartwatch al terminale contactless. Verso l’ora di pranzo, nei pressi di San Marco, decidiamo di andare a mangiare in un locale per “giovani”. Il posto è conosciuto, specialmente per le t-shirts riportante il nome delle città in cui si possono mangiare i loro hamburger…

Il locale è pienissimo, ma gli addetti ti danno un disco rosso: quando il tavolo sarà libero si metterà a vibrare e lampeggiare anche se sei distante 200-300 metri dal locale.

Quindi pranziamo, paghiamo con una app del telefono e rientriamo a Padova, sempre in treno, a metà pomeriggio.

Adesso dobbiamo pagare pegno con le mogli rimaste casa: bisogna fare una visita fulminea al noto negozio di mobili svedesi.

La visita si rivela come al solito non fulminea e quindi decidiamo di cenare nel ristorante annesso, dove arrivati alle casse una telecamera riconosce in autonomia cosa hai nel vassoio, ti propone di confermare e quindi di pagare.

 

Smart factory in connessione con apple watch
Luke Chesser
Come a ricordare che non devo esagerare con le polpette, mi arriva una notifica sullo smartwatch: la ricetta dei farmaci che io ho richiesto, tramite l’app della Sanità km zero, è ora disponibile e posso andare in farmacia a ritirali.

 

CAPITOLO 2

I problemi della fabbrica

A questo punto il mio amico mi guarda e pacatamente mi dice:

“Dopo questa giornata SMART ecco cosa troverò e cosa dovrò fare in azienda, lunedì prossimo:

  • Fogli sparsi per la fabbrica in cui gli operatori dovranno scribacchiare tempi di lavoro uomo e macchina giornalieri
  • Attendere che la logistica abbia effettuato i carichi da produzione per avere idea di cosa è stato prodotto, copiando ed interpretando le quantità prodotte e scritte a mano dagli operatori
  • Calcolare con il solito foglio EXCEL in maniera molto spanno metrica quale è stata l’efficienza e l’utilizzo della linea

  • Tirare i dadi per datare la consegna di un ordine di vendita
  • Guardare i mulettisti in cerca di materiali da portare a bordo linea per alimentare la produzione
  • Gestire un reclamo di un cliente che ha rilevato un componente non conforme e non oso pensare alla fatica che faremo per risalire ai tutti i prodotti finiti in cui è stato montato”
  • Interrompere un odine di produzione perché ci siamo accorti in corsa di non avere i tutti i materiali per completarlo

Potremmo continuare con un lungo elenco ma la domanda che mi faccio potrebbe essere sintetizzata nel seguente modo:

“perché c’è questa profonda differenza tra la fruibilità delle informazioni e la facilità di esecuzione di attività, tra la vita fuori e la vita dentro le nostra fabbriche?”

 

CAPITOLO 3

Perché c’è questo distacco tra la realtà di tutti i giorni e ciò che troviamo in fabbrica?

A volte, entrando in alcune fabbriche, sembra di fare un tuffo nel passato: quasi come se la tecnologia della vita di tutti i giorni si fosse fermata ai cancelli aziendali.

Sicuramente gli sforzi fatti dai governi con gli incentivi di Industria 4.0 hanno dato una svolta importante alle nostre aziende, ma è ancora troppo poco. Purtroppo in diversi casi si è trattato di pratiche finalizzate al mero conseguimento degli incentivi fiscali, ma non hanno cambiato il volto delle nostre aziende.

È una questione che tutti gli operatori del settore e i decisori aziendali ed istituzionali si devono porre al più presto, specialmente in Italia dove la produttività resta un problema importante.

 

Fabbrica analogica senza MES che traccia le attività su fogli di carta

 

CAPITOLO 4

Incentivi Industria 4.0 e software MES: un’opportunità solo se viene colta

Sicuramente le aziende che sviluppano, implementano e commercializzano MES in questi ultimi anni anno visto crescere fatturati e parco clienti: il MES è uno degli strumenti che ha consentito alle aziende di assolvere ad uno degli obblighi di legge previsti per accedere agli incentivi.

 

Ma questi progetti MES hanno lasciato il segno nelle aziende? Hanno risolto i problemi che lamentava il mio amico? O questi progetti sono stati implementati un modo strumentale?

 

CAPITOLO 5

Un progetto MES è prima di tutto un’occasione di crescita

Qualitas Informatica ha sempre puntato, nei suoi progetti, a lasciare il segno, a realizzare un “prima” e un “dopo” un nostro progetto MES, a sentirci partner e non semplici fornitori dei nostri clienti.

Per noi “lasciare il segno” significa, e dovrà sempre di più significare, avvicinare il MES a quello che in letteratura viene definito un Decision Support System (DSS). Citando Wikipedia: “La funzione principale di un DSS è quella di estrarre in poco tempo e in modo versatile le informazioni utili ai processi decisionali, provenienti da una rilevante quantità di dati”.

Cosa significa un progetto MES

Quindi non solo risolvere i problemi sopra elencati, ma disegnare un percorso di crescita, individuare azioni correttive e dare supporto alle decisioni. La sfida è questa e Qualitas Informatica la sta raccogliendo.

Da diversi anni Qualitas Informatica, nell’implementazione dei propri progetti, segue la metodologia S.M.A.R.T (“Specific, Measurable, Achievable, Realistic Time-related” ovvero “Specifico, Misurabile, Raggiungibile, Realistico e a Tempo determinato). È un concetto abusato, lo so, ma per noi è di fondamentale importanza ed è diventata una caratteristica imprescindibile per i nostri progetti, consentendo a Qualitas Informatica di creare ulteriormente un dialogo proficuo e trasparente con i nostri clienti.

Per approfondire: MES Produzione
CAPITOLO 6

Qualitas Informatica: smart al quadrato

Adesso Qualitas Informatica sta facendo un ulteriore salto, ovvero diventare SMART al quadrato: S.M.A.R.T nella metodologia e SMART nel prodotto.

Oggi ci aspettiamo che anche nel mondo del lavoro, gli strumenti siano fruibili esattamente come nel mondo reale.

 

Calcolo indici KPI produttività per ordine

Nel grafico riportato trovate la dashboard del sistema MES NET@PRO per l’analisi indici di produttività per ordine

 

Quali caratteristiche deve avere un MES oggi?

 

Un MES, quindi, deve essere “simile” agli strumenti che utilizziamo tutti i giorni: semplice, intuitivo e social.

Nelle nostre attività quotidiane oggi, con un semplice smartphone, consultiamo dashboard e report, effettuiamo pagamenti, paghiamo parcheggi, ordiniamo la cena e prenotiamo vacanze.

 

Un MES, che viene utilizzato per almeno 1/3 della giornata da tutti gli attori della fabbrica, non può più sottrarsi a questa esigenza di cambiamento.

 

CAPITOLO 7

MES e il futuro: la prossima sfida

 

Qualitas questa sfida l’ha raccolta da tempo, ed oltre ad essere stata la prima a portare il proprio MES interamente sul WEB, già oggi propone le proprie App per IOS e per Android per il monitoraggio e la gestione della produzione, chat all’interno del prodotto, aggiornamenti automatici e il Dobeya (Digital Obeya Room), potentissimo strumento per la gestione dei progetti.

Naturalmente stiamo già raccogliendo quella che, secondo me, sarà la sfida a breve: l’utilizzo anche nelle nostre aziende di dispositivi indossabili, in particolare smartwatch.

Credetemi, siamo ancora all’inizio, e sicuramente forti delle nuove partnership di gruppo percorreremo ancora molta strada.

 

 

 

Autore: Ing. Antonio GaristoAccount Manager di Qualitas Informatica un’azienda Impresoft Group

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